Impatto del Coaching sulla qualità di vita. Uno studio pilota

Il Coaching è uno strumento di potenziamento dell’individuo, che si configura come una partnership tra due persone, nello specifico, una relazione di aiuto da parte del coach verso il coachee. Il Coaching consente all’individuo di creare una visione, stimolare la creatività, sviluppare l’abbondanza di prospettive. Il soggetto potenziato agisce con concretezza, per obiettivi, in maniera innovativa, sostenibile e responsabile. La valutazione e la misurazione del benessere individuale trova un ampio riconoscimento già nei padri fondatori dell’economia politica classica come Smith, Marx e nel pensiero filosofico greco, in particolare di Aristotele. Le teorie dell’economista indiano Amartya Sen, già dal 2002 riprendono il concetto di qualità di vita (QoL) dell’individuo, valutandola non in riferimento alle risorse ed ai redditi, ma in relazione alla “capacità” di conseguire funzionamenti di valore.

Sen nella sua teoria della “capacità“ (ciò che le persone sono in grado di fare e di essere) argomenta che la libertà di scelta è il parametro più adeguato
per permettere alle persone di fare scelte di valore. La conseguenza di questo approccio teorico è la proposta di un cambiamento prospettico del “welfare”,
nel quale la capacità dell’individuo diventa un obiettivo delle politiche pubbliche. La soluzione proposta è che i governi intervengano programmando la realizzazione piena degli individui, all’interno di un quadro in cui i valori centrali siano la libertà, l’uguaglianza, le pari opportunità e la dignità umana.
L’attenzione verso il benessere della popolazione implica una crescita di capitale umano che è senz’altro di beneficio per lo sviluppo dell’economia.
Secondo Sen i decisori politici devono dotare i cittadini di servizi sociali di base, considerando prioritaria per la società e per la persona la QoL degli
individui.

La filosofa americana Martha Nussbaaum rivisita la teoria di Sen integrandola con la visione aristotelica dell’essere umano, secondo cui l’individuo
deve condurre una vita degna, poiché la persona deve essere intesa come fine e non come mezzo per fini altrui. La Nussbaum cita dieci elementi che considera necessari al funzionamento umano: vita, salute fisica, integrità fisica, sensi, immaginazione e pensiero, sentimenti, ragione pura, appartenenza, altre specie, gioco. In ambito clinico la QoL ha assunto un ruolo importante nella valutazione di farmaci e dispositivi medici, coprendo aree di analisi che esulano dai risultati fisici o di laboratorio. Nelle valutazioni HTA consente di definire parametri fondamentali come i QALY, anni di vita corretti per qualità, mentre le
percezioni relative alla QoL in relazione alla tecnologia da introdurre in sanità dovrebbero essere esplicitate e considerate in ogni report. Peraltro, la QoL e il burnout degli operatori hanno, come indicato in numerosi studi, una stretta relazione con la qualità percepita dell’assistenza e la soddisfazione dei pazienti e quindi sono parte integrante della Clinical Governance.

L’International Coach Federation (ICF) definisce il Coaching una partnership tra due persone: il coach ed il coachee. In Italia i coach con credenziali ICF sono circa 634 raggruppati in base all’esperienza. La credenziale è una qualifica professionale, un riconoscimento di competenze come coach professionista,
promosso da ICF Global, valido a livello internazionale. ICF prevede tre livelli di credenziali legati al numero di ore di formazione, all’esperienza
nell’esercizio della professione ed alle competenze acquisite: ACC (Associate Certified Coach), PCC (Professional Certified Coach), MCC (Master Certified Coach). In Italia ci sono circa n.434 ACC, n.188 PCC , n.12 MCC. Questo studio pilota vuole, per la prima volta, misurare l’impatto del Coaching sulla QoL di 10 operatori socio-sanitari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

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